Obelisco Mussolini: il mistero del restauro

Era l’estate del 2006 quando passai per caso, in macchina, davanti al maestoso Obelisco Mussolini, che si erge per quasi 40 metri, fra monolite e base, svettando davanti al Foro Italico e dominando il Ponte Duca d’Aosta. Ricordo che quel giorno non ne potei ammirare la grandezza, né assaporare la storia, né ripercorrerne la costruzione. L’Obelisco Mussolini suscita in chi lo vede- se in possesso dell’intelletto e del gusto artistico s’intende- emozioni forti e indimenticabili: quel giorno l’obelisco era completamente coperto da un telone, di quelli che negli ultimi anni si vedono spesso mascherare i monumenti romani con la scusa del restauro. Che poi sui teloni ci sia della pubblicità è soltanto un caso…

Non so perché, forse per la totale sfiducia nei confronti delle istituzioni italiane in generale e in quelli del Comune di Roma in particolare, che tanti scempi ha compiuto ai danni della Città Eterna, quel telone da restauro mi mise degli strani sospetti addosso. Già in passato l’obelisco aveva rischiato di essere abbattuto, grazie all’ignoranza post-bellica e all’eredità di quella iconoclastia fascista che ha deturpato mezza Italia a colpi di martello. “Vuoi vedere che vogliono abbatterlo?” mi chiesi. Ma l’indomani un mio amico, che guidava la macchina quella sera, mi mandò un link a un sito in cui si parlava dell’inizio dei restauri nel Foro Italico. E tirai un sospiro di sollievo.

E’ trascorso ormai quasi un anno, il telone maschera ancora l’obelisco, e il restauro pare non sia ancora cominciato. A Roma i lavori di restauro, di ristrutturazione, anche solo per tappare una buca, durano un’eternità. La Città Eterna nel senso dell’eternità dei piccoli lavori da realizzare…

Le polemiche sul restauro

Secondo una legge i teloni che coprono i monumenti durante il restauro devono riprodurre fedelmente tale monumento come sarà alla fine dei lavori. Chissà perché e chissà come la scritta MVSSOLINI DVX OPERA NAZIONALE BALILLA, incisa nel monolite come dedica a Mussolini, nel telone è scomparsa. Che cosa significa questo? Una semplice dimenticanza? La folle decisione di cancellare quella scritta dall’obelisco? Una provocazione? Censura sinistrorsa?

Sul quotidiano E Polis del 23 aprile c’è un interessante articolo al riguardo. I lavori di restauro non sono ancora cominciati. Il telone copre l’obelisco da dieci mesi ormai, ai danni della sua storia, del bene artistico-culturale che rappresenta, dei cittadini e dei turisti che non possono ammirarlo. L’assessore alla Cultura Marco Perina e l’assessore ai Lavori pubblici Marco Daniele Clarke hanno chiesto spiegazioni al sindaco, al CONI e alla Sovrintendenza per i Beni culturali in merito alla sparizione di quelle scritte. Anche il consigliere comunale di An Alessandro Cochi, alla fine del 2006, presentò un’interrogazione al sindaco e agli assessori competenti, che ancora devono rispondere.

Personalmente ho inviato un’email ai due assessori e un’altra ai responsabili della società Ingrande Advertising, che si è aggiudicata l’appalto per il restauro del complesso monumentale del Foro Italico, chiedendo spiegazioni sui risvolti di questa triste storia. Se e quando risponderanno pubblicherò un articolo con le risposte ricevute. Potete leggere un documento in formato pdf con le proposte commerciali sugli spazi pubblicitari del Foro Italico, ad opera della su citata ditta Ingrande. La copertina del documento riporta la scritta: Foro Italico Restauro e pubblicità. Ma, a quanto pare, di restauro neanche l’ombra.

C’è da sperare che la demenza umana, la demenza di chi siede sugli scranni del Campidoglio, non si macchi di un vergognoso misfatto, cancellando, per un’infantile competizione politica, una testimonianza della storia di Roma e d’Italia, e compiendo un atto vile e deleterio per l’intera nazione. Sarebbe un abuso di autorità. Un insulto verso la storia e verso gli uomini che l’hanno fatta. Un affronto che non potrà né dovrà passare inosservato né tantomeno impunito.

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