La città di Roma, scesa sempre più nel degrado urbano, nello squallore di atti vandalici, nella pericolosità di delinquenti d’importazione lasciati agire indisturbati, ha visto il suo apice con la giunta post-Rutelli.
E’ stato riconfermato sindaco il più evidente esempio di deleterio buonismo che sia forse mai apparso nel panorama politico romano, figura sinistra dall’eterno sorriso, dai comportamenti da vip, sempre in vista, sempre in primo piano, sempre ripreso dalle TV, farcito di un assurdo ed incomprensibile ottimismo.
Quale ottimismo? c’è da chiedersi.
I mezzi pubblici si attendono per 40 minuti o più, Roma è una città sporca, i muri della città sono ormai coperti dagli scarabocchi dei writers, artisti incompresi del nuovo millennio, i monumenti sono lasciati al loro destino, i ruderi, silenti testimoni di una Roma passata, antica, storica, sono attaccati dai vandali e dalle erbacce infestanti, girare per Roma, anche di giorno, è ormai diventato pericoloso, grazie a sgraditi ospiti di cui nessuno si occupa, ma su cui tanta demagogia vien spesa, i monumenti romani sotto restauro restano per mesi e mesi coperti da teloni pubblicitari, si spendono soldi pubblici per feste e festicciole quando Roma ha bisogno di strade sicure e strutture che funzionino, spariscono parcheggi e si restringono strade, nascono come funghi i parcheggi sotterranei, nuovo business della capitale romana, fioriscono le ZTL, brillante idea per derubare ancor più il cittadino, sia dei suoi soldi sia del diritto di parcheggiare a casa sua.
Si può essere ottimisti? No, ma si può essere imbecilli.
Oltre 3 milioni di asini si sono fatti infinocchiare, come alle precedenti, ed hanno pagato l’obolo per le primarie del nuovo, ridicolo, Partito Democratico. Con tutti i soldi che gli scaldasedie di Montecitorio rubano ogni mese alle casse dello Stato è il cittadino che deve pagare per elezioni che riguardano soltanto il nascituro partito. Che vergogna. E che fessi, voi che avete votato.
Hanno anche il coraggio di chiamarlo un partito nuovo… certo, un partito in cui converge tutta la sinistra parlamentare e non del paese è qualcosa di nuovo, vero? Le stesse facce, le stesse idee, le stesse bugie, le stesse proposte disfattiste. Guardate che belle facce rassicuranti, guardate che volti nuovi per la politica italiana.
Adesso il sindaco part-time di Roma è stato acclamato leader del Partito Democratico, ma non ha certo intenzione di andarsene. Scherziamo? Già Roma non ha un sindaco, ma un fantasma che fa le sue apparizioni quando gli aggrada, adesso si dovrà accontentare di averlo solo sulla carta.
Dov’era il sindaco di Roma il 21 aprile di quest’anno? Nel giorno del Natale di Roma? Era a Firenze, a tenere un discorso sul Partito Democratico! Perché è quello il suo primo pensiero. Non certo Roma.
“Sono due cariche compatibili” dice il leader del Partito Democratico. Un cavolo! Roma non è un paesino di provincia, caro sindaco, che può essere amministrata part-time come sta facendo lei da anni, Roma ha bisogno di una presenza costante, ha bisogno soprattutto di un sindaco di carattere, con polso fermo, non di un noioso buonista festarolo che ama le telecamere! Ecco il volto del sindaco di Roma: quale energia, quale affidabilità, quale sicurezza per i cittadini romani! I suoi occhi e il suo sguardo già pregustano le dovute remunerazioni.
Finora ha dimostrato di essere soltanto inefficiente ed incompetente, e chi ne ha fatto le spese sono stati Roma e i romani.
Il suo programma per l’Italia come leader del Partito Democratico? “Discontinuità e riformismo“. Esattamente quello che è stata la sua presenza per la città di Roma: discontinuità.
Date un sindaco a Roma, che ne ha bisogno da anni.