Le truffe del Comune di Roma

Questa è la piccola storia di una coppia di ragazzi di Verona, una delle tante piccole storie di ordinaria truffa ai danni del cittadino. E quando le truffe sono ordite dalle istituzioni, il fatto comincia ad essere preoccupante.

Né lui né lei sono mai stati a Roma. Però, quattro mesi fa, si vedono recapitare una multa di 80 euro per accesso non autorizzato nella ZTL (Zona a Traffico Limitato) di via Tomacelli. Si invitava poi a chiamare il numero 060606 per avere informazioni su come fare ricorso.

Il ragazzo chiama così il numero e dopo un bel po’ gli viene risposto di mandare una raccomandata all’organo accertatore e per conoscenza al GdP (Giudice di Pace) specificando che, essendo di Verona, non vuole rivolgersi al GdP e chiede l’annullamento. E il ragazzo fa così.

Poi si iscrive al sito del Comune di Roma e riesce a trovare la foto della macchina che è stata multata: si tratta di un camioncino della nettezza urbana, hanno sbagliato la targa trascrivendo una V al posto di una W, l’auto del ragazzo è una piccola utilitaria, quindi la differenza è evidente.

La settimana scorsa ai due arriva la sorpresa: sono stati convocati dal GdP a Roma. Il GdP non ha sospeso i termini, quindi devono pagare 160 euro (se il ricorso non viene accettato, la multa raddoppia…). Per arrivare dal GdP i due dovranno spendere ulteriore denaro, per il viaggio in treno e per il pernottamento (l’appuntamento è ad Ostia alle 10 di mattina), senza contare due giornate di lavoro perse.

Ha scritto a tutti gli URP dei vari municipi, l’URP del XV municipio gli ha suggerito di scrivere a www.difensorecivico.roma.it, e il ragazzo fa quindi la segnalazione.
Nella documentazione giudiziaria ricevuta dal GdP la foto del varco che aveva allegato è stata tolta…
E pensare che con il codice di autotutela, la polizia municipale poteva benissimo annullare la multa, senza nemmeno dover girare la pratica alla prefettura!

Adesso mi chiedo innanzitutto perché viene multato un camioncino della nettezza urbana, che teoricamente dovrebbe avere accesso ovunque e poi mi chiedo anche perché nel verbale, oltre la targa, non venga specificato il tipo di autoveicolo che commette infrazione. Già il programma Striscia la Notizia ha evidenziato qualche settimana fa questo problema, una lettera al posto di un’altra e la multa veniva recapitava a un disgraziato a centinaia di chilometri di distanza.
Ma mi chiedo anche perché a fare le multe mettano degli ebeti, che non sono neanche in grado di scrivere un numero di targa. Grazie a questi ebeti, pagati dal Comune di Roma, ignari e onesti cittadini sono costretti a spendere tempo e denaro per provare, il più delle volte inutilmente, la loro innocenza.

A.M. di Verona ha ben poche parole per esprimere il suo sdegno e la sua rabbia: “Grazie Roma”.
E noi romani anche ringraziamo Roma, anzi gli incompetenti che la amministrano, per farci fare queste belle figure in tutta Italia.

3 commenti su “Le truffe del Comune di Roma”

  1. Ha scritto al Giudice di Pace di Roma ? Auguri perchè io gli ho scritto in due occasioni, la prima mettendogli praticamente a disposizione il mio Blog se ne avesse bisogno, e la seconda invitandolo a correggere una cosa assolutamente priva di fondamento scritta sul suo sito…pensi che mi abbia risposto ???

    Ciao

  2. Mi associo ai migliori auguri agli amici veronesi.
    Sarà dura, perchè la battaglia è (oltre che con delle teste di legno) contro la famigerata “automazione”.
    La cosa che ti senti dire in questi casi è: “è automatico, fa tutto il computer”, frase magica che sistema ogni errore umano. Sappiamo infatti che le macchine non sbagliano mai, quindi affibbiare la responsabilità a loro sembra scagionare chiunque.
    Il sistema automatico di lettura della targa ha confuso la W con la V, la multa è partita perchè il controllo (sempre automatico) sulle targhe ha riscontrato che la targa con la V non era autorizzata. Il sistema di controllo lavora solo sul numero di targa e non sul veicolo (che peraltro non può riconoscere).
    Quindi, per un difetto dell’OCR il computer, poverino, non ha colpa.
    IL PROBLEMA è che il verbale, pur se generato in automatico, DEVE essere sottoscritto da un essere umano, il quale E’ TENUTO a controllare, foto alla mano, che la targa corrisponda e che il veicolo cui appartiene la targa sia quello fotografato.
    Purtroppo la politica del “multa a raffica basta che entrino soldi” unita alla cattiva abitudine di troppi dipendenti pubblici di fare meno del minimo indispensabile sul lavoro, genera questo tipo di situazioni.
    Alla fine i nostri amici vinceranno, perchè la cosa è ovvia, ma tra notifiche, carte bollate, passaggi qua e là, spostamenti avanti e indietro, quanto sarà costata questa pratica all’Amministrazione ?
    E noi, comunque, paghiamo.

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