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Archivio della Categoria ‘Chiese e Basiliche’

    
Basilica di San Paolo fuori le mura
Pubblicato il 06-04-2023

La basilica papale di San Paolo fuori le mura è una delle quattro basiliche papali di Roma, la più grande dopo quella di San Pietro in Vaticano.

Sorge lungo la via Ostiense, nell’omonimo quartiere, vicino alla riva sinistra del Tevere, a circa 2 km fuori dalle mura aureliane (da cui il suo nome), uscendo dalla Porta San Paolo. Si erge sul luogo che la tradizione indica come quello della sepoltura dell’apostolo Paolo (a circa 3 km dal luogo, detto “Tre Fontane”, in cui subì il martirio e fu decapitato); la tomba del santo si trova sotto l’altare papale. Per questo, nel corso dei secoli, è stata sempre meta di pellegrinaggi; dal 1300, data del primo Anno Santo, fa parte dell’itinerario giubilare per ottenere l’indulgenza e vi si celebra il rito dell’apertura della Porta Santa. Fin dall’VIII secolo la cura della liturgia e della lampada votiva sulla tomba dell’apostolo è stata affidata ai monaci benedettini dell’annessa abbazia di San Paolo fuori le mura.

L’intero complesso degli edifici gode del beneficio dell’extraterritorialità della Santa Sede, pur trovandosi nel territorio della Repubblica Italiana. La Basilica è Istituzione collegata alla Santa Sede, inclusa l’annessa abbazia. Su tutto il Complesso extraterritoriale la Santa Sede gode di piena ed esclusiva giurisdizione nonché del divieto, da parte dello Stato Italiano, di attuare espropriazioni o imporre tributi.

Il luogo rientra nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO dal 1980.

L’area in cui sorge la basilica di San Paolo fuori le mura, al 2º miglio della via Ostiense, era situata presso l’argine del Tevere dove esisteva un’area portuale nota ora come “Darsene di Pietra Papa” attivo tra I° secolo a.C. e II d.C., costituendo un nodo di un antico reticolo viario (via Ostiense, via Laurentina, via che conduceva alla via Appia, via Grotta Perfetta e oltre l’argine l’antica via Campana). Nelle immediate vicinanze, come emerso dalle ispezioni archeologiche anteriori alla costruzione del nuovo ospedale Bambino Gesù, erano presenti resti di una proprietà di pertinenza di una villa romana di circa 1100 mq esistente tra il I° sec. a.C. e il III d.C. forse appartenente alla famiglia dei Calpurni Pisoni.
Il territorio era inoltre interessato da un vasto cimitero subdiale (da sub divos = sotto gli dèi, vale a dire a cielo aperto), in uso costante nell’era coincidente con l’attività del vicino porto fluviale, dal I secolo a.C. al III secolo d.C. ma sporadicamente riutilizzato, soprattutto per la costruzione di mausolei, fino alla tarda antichità. Era un cimitero esteso e comprendeva diverse tipologie di tombe, dai colombari di famiglia a piccole cappelle funerarie spesso affrescate e decorate con stucchi. La quasi totalità di quest’area sepolcrale è ancora sepolta (per la gran parte sotto il livello del vicino Tevere), ed è stimata estendersi sotto tutta l’area della basilica e della zona circostante. Una minima ma significativa parte di essa è visibile lungo la Via Ostiense, appena fuori del transetto nord della basilica

    
Basilica di San Pietro in Vaticano
Pubblicato il 03-03-2023

La basilica di San Pietro in Vaticano, ufficialmente papale basilica maggiore di San Pietro in Vaticano, è una basilica cattolica ubicata a Piazza San Pietro nello stato indipendente della Città del Vaticano; capolavoro dell’arte italiana attraverso i secoli e simbolo di Roma, di cui domina il panorama.

È la più grande delle quattro basiliche papali di Roma ed è spesso descritta come la più grande chiesa del mondo sia per le sue dimensioni sia, metaforicamente, per la sua importanza come centro del cattolicesimo. Non è tuttavia la chiesa cattedrale della diocesi romana poiché tale titolo spetta alla basilica di San Giovanni in Laterano, che è anche la prima per dignità essendo Madre e Capo di tutte le Chiese dell’Urbe e del Mondo.

In quanto Cappella pontificia, posta in adiacenza del Palazzo Apostolico, la basilica di San Pietro è la sede delle principali manifestazioni del culto cattolico ed è perciò in solenne funzione in occasione delle principali celebrazioni papali. Sotto il pontificato di Pio IX ospitò le sedute del Concilio Vaticano I e sotto papa Giovanni XXIII e Paolo VI quelle del Concilio Vaticano II.

Oltre alla sua importanza liturgica, per via della sua storia millenaria, le maestranze coinvolte, l’eccezionale qualità tecnica e artistica, nonché l’enorme e duratura influenza esercitata sull’architettura successiva, la basilica di San Pietro è ampiamente considerata uno dei capolavori assoluti e uno degli esiti più importanti della storia dell’architettura, ed è inclusa all’interno del Patrimonio dell’umanità UNESCO denominato Città del Vaticano e istituito nel 1984.

La costruzione dell’attuale basilica di San Pietro fu iniziata il 18 aprile 1506 sotto papa Giulio II e si concluse nel 1626, durante il pontificato di papa Urbano VIII, mentre la sistemazione della piazza antistante si concluse solo nel 1667. I disegni originali della basilica vennero trovati nel 1866 dallo storico dell’arte svizzero Heinrich von Geymüller.

Si tratta tuttavia di una ricostruzione, dato che nello stesso sito, prima dell’odierna basilica, ne sorgeva un’altra risalente al IV secolo, fatta costruire dall’imperatore romano Costantino I sull’area del circo di Nerone e di una contigua necropoli dove la tradizione vuole che san Pietro, il primo degli apostoli di Gesù, fosse stato sepolto dopo la sua crocifissione. Oggi è possibile solo immaginare l’imponenza di questo edificio, immortalata soltanto in alcune raffigurazioni artistiche: l’impianto, arricchito nel corso dei secoli con preziose opere d’arte, era suddiviso in cinque navate con copertura lignea e presentava analogie con quello della basilica di San Paolo fuori le mura, aveva 120 altari di cui 27 dedicati alla Madonna.

    
Basilica di San Giovanni in Laterano
Pubblicato il 03-02-2023

La Basilica di San Giovanni in Laterano, anche definita come la Cattedrale di Roma (nome completo Papale arcibasilica maggiore cattedrale arcipretale del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano; in latino: Archibasilica Sanctissimi Salvatoris et Sanctorum Ioannis Baptistae et Ioannis Evangelistae in Laterano), è la chiesa madre della diocesi di Roma, attualmente retta da papa Francesco tramite il cardinale arciprete Angelo De Donatis. È la prima delle quattro basiliche papali maggiori e la più antica e importante basilica d’Occidente. Sita sul colle del Celio, la basilica è la rappresentazione materiale della Santa Sede, che ha qui la sua residenza.

La basilica e il vasto complesso circostante (comprendente il Palazzo Pontificio del Laterano, il Palazzo dei Canonici, il Pontificio Seminario Romano Maggiore e la Pontificia Università Lateranense) godono dei privilegi di extraterritorialità riconosciuti dalla Repubblica Italiana alla Santa Sede che pertanto ne ha la piena ed esclusiva giurisdizione.

La denominazione ufficiale è “Arcibasilica Papale del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano”. Papa Silvestro I, nel IV secolo, la dedicò al Santissimo Salvatore; poi papa Sergio III, nel IX secolo, aggiunse la dedica a San Giovanni Battista; infine papa Lucio II, nel XII secolo, incluse anche San Giovanni Evangelista.

È detta “arcibasilica” perché è la più importante delle quattro basiliche papali maggiori; più precisamente, ha il titolo onorifico di Omnium Urbis et Orbis Ecclesiarum Mater et Caput, ovvero Madre e Capo di tutte le Chiese della Città e del Mondo. È detta infine “in Laterano”, o “lateranense”; Lateranus era un cognomen della gens Claudia, e nella zona dove sorse la basilica si trovavano dei possedimenti (horti) di quella famiglia.

La basilica sorse nel IV secolo nella zona allora nota come Horti Laterani, un antico possedimento fondiario della famiglia dei Laterani confiscato ed entrato a far parte delle proprietà imperiali al tempo di Nerone. Nel 161 Marco Aurelio costruì un palazzo nella zona. Alla fine del II secolo Settimio Severo fece costruire su una parte del fondo una fortificazione (i Castra Nova equitum singularium); successivamente gli Horti ritornarono di proprietà della famiglia dei Laterani.

Il terreno e il palazzo che vi sorgeva pervennero all’imperatore Costantino quando questi sposò nel 307 la sua seconda moglie, Fausta, figlia dell’ex-imperatore Massimiano e sorella dell’usurpatore Massenzio. La residenza era dunque nota, a quell’epoca, con il nome di Domus Faustae e Costantino ne disponeva come proprietà personale quando vinse Massenzio alla battaglia di Ponte Milvio, nel 312.

La tradizione cristiana aulica fa risalire la vittoria a una visione premonitrice che nel motto in hoc signo vinces avrebbe spinto l’Imperatore a dipingere il simbolo cristiano della croce sugli scudi dei propri soldati. Vittorioso, Costantino avrebbe donato, in segno di gratitudine a Cristo, gli antichi terreni e la residenza dei Laterani al vescovo di Roma, in una data incerta, ma associabile al papato di Milziade (310-314). Sul luogo degli antichi castra venne edificata dunque la primitiva basilica, consacrata da Milziade al Redentore, all’indomani dell’editto di Milano dell’anno 313 che legalizzava il Cristianesimo. Nella domus, divenuta sede papale, si tenne in quello stesso anno il concilio con cui venne dichiarato eresia il donatismo.

La dedicazione ufficiale della basilica al Santissimo Salvatore fu compiuta però da papa Silvestro I nel 324, che dichiarò la chiesa e l’annesso Palazzo del Laterano Domus Dei (“casa di Dio”)

    
La nevicata di agosto
Pubblicato il 08-01-2021

La Basilica è chiamata anche Liberiana, perché la sua origine venne confusa con la chiesa che papa Liberio costruì sul luogo di una miracolosa nevicata avvenuta la notte del 5 agosto 356. Secondo la leggenda, infatti, la Madonna apparve a papa Liberio in sogno ordinandogli di costruire una chiesa nel punto esatto dove avrebbe nevicato a breve tempo.

Era l’inizio di una caldo agosto romano e, nonostante questo, nevicò sull’Esquilino. Così venne eretta la chiesa e dedicata alla Vergine.

    
La Visita alle Sette Chiese
Pubblicato il 04-12-2020

Festa tipicamente religiosa, si effettuava durante il mese di maggio. Istituita da San Filippo Neri e approvata dal papa, consisteva appunto in una visita di devota preghiera alle sette basiliche romane effettuata durante una sola giornata: San Lorenzo fuori le Mura, Santa Croce in Gerusalemme, Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano, San Sebastiano, San Paolo fuori le mura, San Pietro.

Alla pratica religiosa si univa la tipica “scampagnata” molto cara ai romani. Questa festa è stata ripristinata dal Comune di Roma dando alla visita un carattere culturale con l’illustrazione sulle caratteristiche artistiche delle basiliche. S

i svolge in una giornata precedente l’Ascensione, con tanto di merenda pubblica a Villa Celimontana.