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Archivio della Categoria ‘Chiese e Basiliche’

    
La Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria
Pubblicato il 19-07-2019

La chiesa prese il nome dal vivace e importante mercato del pesce che veniva tenuto ogni giorno nell’area intorno al Portico d’Ottavia fin dal Medio Evo. Durante la notte il pesce veniva portato dal Tevere, che passa lì vicino, e distribuito prima dell’alba su apposite tavole di marmo che fungevano da banconi.

Le tavole di marmo appartenevano alle nobili famiglie che le affittavano ai venditori di pesce guadagnando considerevoli profitti. Questo privilegio fu abolito nel 1798 durante la Repubblica Romana.

Il mercato del pesce è rimasto attivo fino al 1880.

    
L’incendio di San Paolo fuori le Mura
Pubblicato il 31-05-2019

Un incendio il 15 luglio 1823 distrusse in sole cinque ore i tesori di quindici secoli. Si sviluppò per colpa di uno stagnaio che, dopo aver riparato le grondaie del tetto della navata maggiore, dimenticò di spegnere il fuoco di cui si era servito.

Le fiamme si propagarono e un buttero, tale Giuseppe Perna, che passava con il suo bestiame, dette l’allarme. Dall’incendio si salvò il chiostro.

    
I numeri di fra’ Pacifico
Pubblicato il 26-04-2019

Durante l’Ottocento, la Chiesa di Santa Maria della Concezione, o dei Cappuccini, era famosa per fra’ Pacifico, un converso dal magico potere di rivelare i numeri vincenti al lotto. Un flusso costante di inveterati giocatori riempiva costantemente la chiesa, fino a quando papa Gregorio XVI fu costretto ad intervenire, proibendogli di esercitare i suoi poteri e mandandolo via da Roma.

Accompagnato da una folla di ammiratori fino a piazza del Popolo, qui con abile gioco di parole, il frate riuscì a dar loro altri cinque numeri vincenti. La frase fu: “Roma se santa sei/ perché crudel se’ tanta?/ Se dici che se santa/ certo bugiarda sei”. La cinquina giocata fu: 66-70-16-60-6.

    
L’angelo solitario della chiesa
Pubblicato il 29-03-2019

C’è un curioso dettaglio che riguarda la facciata della chiesa: l’angelo sulla sinistra che funge da tradizionale motivo di raccordo tra livello inferiore e superiore, terminato nel 1689, non ha un angelo corrispondente dall’altra parte, come le leggi della simmetria insegnano.

L’assenza è dovuta al fatto che papa Alessandro VII Chigi, criticato il primo angelo, aveva offeso lo scultore, Ercole Ferrata, così tanto che questi rifiutò di proseguire il lavoro.

    
Inaugurazione della Basilica di San Pietro
Pubblicato il 08-03-2019

Grazie alla politica di unificazione religiosa all’insegna del Cristianesimo dell’imperatore Costantino, i lavori di costruzione della nuova basilica dedicata a San Pietro, iniziati nel 315, videro la consacrazione nel 316 da papa Silvestro I.

Costantino aveva deciso di costruire la nuova chiesa sopra un antico santuario che ricordava il luogo di sepoltura dell’apostolo Pietro dopo il martirio per crocifissione a testa all’ingiù avvenuto presso il Circo di Nerone. Sulla povera fossa originaria scavata dai cristiani contemporanei di Pietro, papa Anacleto aveva fatto innalzare alla metà del II secolo una memoria o “trofeo”. Costantino diede inizio ai lavori per il nuovo edificio nel 315.

Questo venne consacrato il 18 novembre dell’anno seguente da papa Silvestro, e terminato nel 349. Di grandezza paragonabile all’attuale basilica, vantava cinque navate ricoperte da capriate e scandite da colonne, ed era preceduto da un atrio quadriportico con la vasca per le abluzioni al centro.

Nei mille anni successivi, fu arricchito continuamente di mosaici, affreschi, monumenti, edifici, tombe di pontefici e degli ultimi imperatori d’Occidente. Nel 1506, per volere di papa Giulio II, l’antica basilica, che ormai verteva in pessime condizioni, fu distrutta, e i lavori di ricostruzione iniziarono sotto la guida di Donato Bramante.