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Archivio della Categoria ‘Cittadini Romani’
Ago 03
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Olimpia Pamphilj
Pubblicato il 03-08-2018
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Nel maggio del 1594 nasce a Viterbo, da famiglia modestissima, Olimpia Maidalchini, che avrebbe avuto un peso preponderante nel governo di Roma per almeno un decennio. In prime nozze sposò un ricco possidente viterbese, che muore dopo appena tre anni, poi concupì Pamphilio Pamphilj, anzianotto e squattrinato, ma dalla grande famiglia, e fratello del futuro papa Innocenzo X.
Arriva a Roma, e inizia l’ascesa. Appena il nuovo pontefice si fu installato in Vaticano, Olimpia orchestra le prime abili mosse per consolidare la sua posizione nella Curia. Il chiaro scendente che ella esercitava sul pontefice divenne subito motivo di scherno da parte del popolino. Donna Olimpia (diventata Pimpaccia dopo una serie di malefatte) offrì quotidianamente materia a Pasquino e Marforio.
La fama delle sue ruberie, l’assenza di scrupoli, la quotidiana battaglia tesa ad accrescere le sue ricchezze, le procurarono l’odio del popolo. Quando nel 1654, il pontefice subì un peggioramento della salute, Olimpia capì che la fine era vicina. da quel momento ogni notte si poteva scorgere una carrozza che attraversava ponte Sisto, procedendo a fatica: era la Pimpaccia che trasportava dal vaticano al suo palazzo di piazza Navona quanto di valore riusciva a sottrarre alla Corte Pontificia.
Dopo la morte del papa, fuggì da Roma, e morì, forse di peste, a 63 anni, a San Martino.
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Lug 06
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Livia
Pubblicato il 06-07-2018
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Livia Drusilla sposò Augusto nel 38 a.C., all’età di 21 anni e, pur essendo maritata da cinque anni con Tiberio, Ottaviano era così perdutamente innamorato di lei che la sposò incinta di cinque mesi. Ebbe Druso, figlio del precedente marito, mentre a Ottaviano non dette figli.
Alcune fonti la indicano come donna intrigante e sempre in mezzo agli affari di governo, in realtà fu una moglie fedele, un’ottima consigliera ed esercitò sul marito un’influenza equilibratrice. Tacito, con una punta di cattiveria, insinua che ella fu l’ispiratrice di alcune morti eccellenti, quali quelle di Marcello e di Germanico.
Morì nel 29 a 87 anni, e fu divinizzata dal nipote Claudio.
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Giu 01
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Le attrici di Roma
Pubblicato il 01-06-2018
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Un compito impossibile quello citare tutti i volti femminili romani del cinema e della televisione. Altrettanto ingiusto, in un piccolo spazio dedicato alle donne di questa città, non nominarne alcuno. Per questo motivo, abbiamo fatto una rapida carrellata sul Novecento, chiedendo fin d’ora scusa per le omissioni, non volute.
Cominciamo con un sorriso ripensando a Bice Valori, briosa, spiritosa, poliedrica, divertente personaggio in più di quaranta film. Chi non ricorda le sequenze di “Riso amaro”, con un’indimenticabile Silvana Mangano, bellissima accanto a Gassman, futura sposa di Dino De Laurentis.
Altra bellezza tipica romana, Silvana Pampanini, vincitrice del concorso Miss Italia del 1946, che al tempo fece sognare milioni di italiani.
Nata nella capitale anche Giovanna Ralli, che inizia giovanissima con commedie e trova poi, diretta da Rossellini, spazio in ruoli drammatici come nel film “Era notte a Roma”.
Cosa dire dell’affascintante, ironica, sensuale Monica Vitti, impegnata con i più grandi registi italiani, Antonioni, Scola, Monicelli, ed anche con l’amato Alberto Sordi in “Polvere di Stelle”.
Un debutto da giovanissima per Ornella Muti, ideale della bellezza italiana, scoperta da Damiano Damiani, una lunga carriera lavorando con Nuti, Pozzetto, Celentano, ma interpretando anche ruoli drammatici con Risi e Monicelli.
Soprattutto al teatro appartiene Monica Guerritore, a lungo compagna di vita di Lavia, attrice impegnata sul palcoscenico con Edipo re, Macbeth, Riccardo III, Zio Vanja.
Ancora nomi che rappresentano la romanità: Nancy Brilli, attrice di teatro, cinema e televisione, e l’immancabile Sabrina Ferilli, simbolo giallo rosso della città.
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Mag 04
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Le artiste di Roma
Pubblicato il 04-05-2018
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Roma ha dato i natali ad illustri protagoniste dell’arte contemporanea. Difficile elencarle tutte, ne segnaliamo alcune.
Benedetta (Cappa Marinetti), nata a Roma nel 1897, e morta a Venezia nel 1977, iniziò a frequentare lo studio di Giacomo Balla nel ’17, dove conobbe, Filippo Tommaso Marinetti, che sposò nel ’23. Iniziò nel movimento futurista con esercitazioni “parolibere” e un romanzo, per poi abbracciare l'”Aeropittura”. Abbandonerà questa attività dopo la morte del marito nel ’44.
Luce Balla (1904-1994), figlia del pittore Giacomo Balla, deve la sua formazione artistica agli insegnamenti del padre. Sue le famose serie dei “Notturni”.
Carla Accardi, nata a Trapani nel 1924, ma di formazione romana. Il clima culturale della città la convinse a trasferirivisi definitamene nel ’45. Conosce Consagra, Turcato, Attardi, Dorazio, Guerrini, Perilli e dà vita al rivoluzionario Gruppo Forma 1 impegnato sul fronte dell’arte astratta.
Giosetta Fioroni, nata a Roma nel 1932. Negli anni Sessanta è l’unica donna a far parte del gruppo Scuola di Piazza del Popolo, con Schifano, Angeli, Festa. Dagli anni ’90 si dedica alla ceramica.
Stefania Fabrizi, nata nel 1958, famosa per la rappresentazione dei corpi energumeni degli atleti, dei giganti e dei pugili, figure nude, asessuate, lisce, eroiche.
Paola Gandolfi, nata nel 1949, famosa per la rappresentazione di corpi spezzati. Figure prevalentemente femminili, sospese in dimensioni senza tempo, spazio ne’ gravità, colte nella frammentazione delle varie parti del corpo.
Ida Magliocchetti (1871-1938) attivista nei movimenti femministi italiani di fine ‘800, e all’inizio del secolo entra in contatto con gli ambienti del Divisionismo romano.
Antonietta Raphael, scultrice e pittrice, lituana di nascita nel 1895, ma di formazione e affermazione romana, dove morirà nel ’75. Con Mafai, suo futuro marito, Mazzacurati e Scipione, nel ’25 dà vita al sodalizio noto come Scuola di Via Cavour, di ispirazione espressionista.
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Apr 06
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Elsa Morante
Pubblicato il 06-04-2018
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La scrittrice nasce a Roma nel 1912,finiti gli studi liceali va a vivere da sola, dando lezioni di italiano. Sposa Alberto Moravia nel 1941 e in quello stesso anno viene pubblicato il suo primo libro, “Il gioco segreto”.
Vince il premio Viareggio con il romanzo “Menzogna e Sortilegio”, e lo Strega con “L’Isola di Arturo”. Viaggia in giro per il mondo con Moravia e Pasolini, ma l’esperienza della morte dell’amico, Bill Morrow, turberà per sempre la sua esistenza. Nel 1974 esce il suo terzo romanzo, “La Storia”, che ha un enorme successo di pubblico ma anche molte critiche.
Elsa Morante muore a Roma, a seguito di un infarto, nel 1985.
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