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Archivio della Categoria ‘Fontane’

    
Il Gianicolo
Pubblicato il 05-06-2020

La passeggiata del Gianicolo permette di godere uno degli scorci più suggestivi sul centro storico di Roma, come ben sanno generazioni di coppiette, romantici e viaggiatori di ogni paese.

Grandi viali alberati attraversano la collina che domina Trastevere per confluire in piazzale Garibaldi, dove la terrazza panoramica fa perno intorno al monumento equestre dell’eroe dei due mondi, opera del tardo ottocento di Emilio Gallori.

Ai piedi della terrazza, il Parco Gianicolense degrada ripido ad est verso il Tevere.

La passeggiata panoramica muove verso sud, tra ali di busti di marmo raffiguranti illustri garibaldini, verso l’ampio e scenografico largo della Fontana dell’Acqua Paola, chiamata tradizionalmente “Fontanone”, eretta da Giovanni Fontana e Carlo Maderno per Papa Paolo V (1608 – 1612).

Poco più avanti la strada giunge sulla terrazza della bella chiesa di San Pietro in Montorio, nota per il tempietto rinascimentale del Bramante racchiuso nel cortile, modello di perfezione classica, storica meta di coppie che ufficializzano religiosamente la loro unione.

    
Fontana di Trevi
Pubblicato il 07-02-2020

Per San Valentino è consigliabile una visita alla Fontana di Trevi, perchè secondo un’antica tradizione romana, l’uomo che beve acqua della fontana attraverso un nuovo bicchiere di vetro, non smetterà più di pensare a quella donna.

Ecco perchè la tradizione vuole che le ragazze portino i loro fidanzati o mariti a bere alla fontana, per assicurarsi amore per l’eternità.

    
Via Giulia
Pubblicato il 06-12-2019

Per San Valentino, consigliabile una romantica passeggiata lungo via Giulia, alle spalle di piazza Farnese. E’ stata la prima e più lunga strada di Roma a tracciato rettilineo, per più di un chilometro, aperta da Papa Giulio II che le dette il suo nome.

Il progetto fu ad opera di Bramante. Il papa voleva anche su questa strada un tribunale, ma Bramante ne gettò solo le fondamenta che ancora oggi sono visibili, in grosso bugnato così sporgente da sembrare un “sedile”.

I romani infatti l’hanno chiamato il Sofà di via Giulia. Una delle caratteristiche della via è l’Arco dei Farnesi, costruito per congiungere Palazzo Farnese alla Farnesina al di là del Tevere, anche se il progetto non fu portato a compimento.

Popolare è poi la Fontana del Mascherone, dalla quale usciva vino durante le feste organizzate dai Farnese. Tante, poi, le chiese che si affacciano sulla strada.

    
Lo scandalo delle Najadi
Pubblicato il 31-08-2018

Nel 1901 la Fontana delle Najadi venne posizionata al centro della piazza. Era decorata da quattro gruppi bronzei scolpiti da Mario Rutelli. La fontana creò, però, una serie di accese critiche per le figure femminili protagoniste dell’opera, elegantemente svestite.

Le Najadi erano state modellate sulla fisionomia di due famose stars dell’operetta, ora godibili apertamente in tutto il loro fulgore. I benpensanti dell’epoca scatenarono un putiferio tale che il Comune pensò di coprirle per un certo periodo e far calmare gli animi.

    
Danni alla Fontana del Nettuno di Piazza Navona
Pubblicato il 04-07-2008

Di nuovo alla carica, il popolo della notte romana non si fa sfuggire l’occasione di rovinare l’ennesima testimonianza storica ed artistica di Roma. Perché Roma è una città che ha due popolazioni: quella che vive di giorno, indaffarata tra il lavoro e la sua vita quotidiana, e quella che vive di notte, ebbra d’alcol e di quella strana euforia che prende l’uomo al calare delle tenebre. La notte è complice, nasconde, rende anonimi. La notte i controlli, che dovrebbero aumentare, vengono meno.

Le istituzioni italiane hanno più volte dimostrato di infischiarsene del patrimonio nostrano. Le forze dell’ordine sono giustamente troppo occupate a fare la balia agli scaldasedie di Montecitorio, la cui perdita farà sicuramente calare ogni italiano nel più cupo sconforto. E il cittadino resta solo, indifeso, assieme ai monumenti della sua città, punto di sfogo della barbarie notturna.

I danni che non hanno fatto i bombardamenti o le guerre che hanno insanguinato il nostro territorio nel corso dei secoli, vengono fatti adesso, nel cosiddetto tempo di pace, quella eterna, forse, che viene donata ai nostri monumenti dalla inciviltà dei viveur.

E così se prima era stata danneggiata la Fontana della Barcaccia, adesso è stata la volta della Fontana del Nettuno a Piazza Navona. Uno dei cavalli è stato privato di una tibia, tuttavia recuperata e in progetto di restauro. Restauro che costerà, ovviamente.

Mi chiedo chi pagherà: l’oscuro vandalo a cui si sta dando la caccia o le tasche del comune e, quindi, dei romani?

Per ora a pagare è stata Roma, la sua storia, la sua arte, i suoi tesori dall’incalcolabile valore.