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Archivio della Categoria ‘Monumenti’

    
Inaugurazione del Colosseo
Pubblicato il 13-03-2020

L’Anfiteatro Flavio acquisì il nome di “Colosseo” per la colossale statua bronzea di Nerone, eretta dal tristemente famoso imperatore come decorazione dell’atrio della sua villa Domus Aurea.

L’imperatore Adriano, avendo deciso di smantellare il più antico atrio di Nerone per edificare il suo tempio di Venere e Roma, fece spostare l’enorme statua vicino all’anfitetaro.

Il Colosseo fu inaugurato da Tito con cento giornate di spettacoli per i romani, imperniati sulle “venationes”, cacce condotte da gladiatori contro animali esotici: 5000 tra leoni, elefanti, tori, pantere, ippopotami, coccodrilli, orsi, pantere e antilopi, furono uccisi nella sola giornata d’inizio.

    
Cappella della Tosca
Pubblicato il 03-01-2020

Nella Chiesa di Sant’Andrea della Valle, sfilano numerose e splendide cappelle. Ma una su tutte diventa meta degli innamorati, la Cappella Barberini, la prima a sinistra, detta anche della “Tosca”, perchè fa da sfondo al melodramma Tosca di Giacomo Puccini, che narra le vicende amorose del pittore Cavaradossi, impegnato nella Cappella a dipingere il ritratto della seducente marchesa Attavanti, suscitando la gelosia della sua amante e la vendetta.

    
Inaugurazione dell’edicola di Sant’Andrea
Pubblicato il 30-08-2019

E’ tra le aiuole del piazzale Cardinal Consalvi antistante il Ponte Milvio. E’ un’edicola con la statua di Sant’Andrea e fu eretta dal papa Pio II per ricordare che proprio in questo luogo il 12 aprile 1462 aveva ricevuto dalle mani del cardinal Bessarione la testa del santo, proveniente da Patrasso.

La statua era coperta da un baldacchino che prometteva l’indulgenza plenaria a favore di quanti la visitassero, adorando per cinque volte Gesù e chiedendo l’intercessione del martire. Il baldacchino fu distrutto nel 1886 da un fulmine.

    
La prima pietra per il Vittoriano
Pubblicato il 09-08-2019

Nel 1878, immediatamente dopo la morte di Vittorio Emanuele II, il primo re dell’Italia unita, fu bandito un concorso internazionale per un monumento romano che commemorasse il Padre della Patria e l’Unificazione dell’Italia. Parteciparono 299 architetti con 223 progetti, ma quando la decisione finale del comitato cominciò a creare parecchie controversie, si decise di tenere una nuova competizione.

Il tema per il secondo round era molto più specifico del primo: il monumento doveva essere costruito sulle pendici del colle Capitolino, di fronte a via del Corso, e doveva riservare un posto d’onore alla statua ritratto del Re a cavallo. Vinse Giuseppe Sacconi e i lavori iniziarono nel 1885. Il monumento fu inaugurato solo nel 1911.

E’ stato spesso criticato per l’aspetto (soprattutto per lo stridente bianco e abbagliante calcare di botticino) tanto da essere paragonato a una torta nuziale, a una macchina da scrivere, a un calamaio, a una dentiera, a un catafalco.

    
La Consacrazione del Pantheon
Pubblicato il 13-07-2018

Il Pantheon, uno dei monumenti più “illustri” della Roma classica, diventò chiesa cristiana nel 608 quando l’imperatore Foca lo donò a papa Bonifacio IV: la consacrazione avvenne il 13 maggio 609 con dedica a Santa Maria ad Martyres.

Il tempio di “tutti gli dei”, costruito dal console Marco Vipsanio Agrippa nel 27 a.C. e restaurato dopo un terribile incendio dall’imperatore Adriano nel 118 d.C., diventò la chiesa “di tutti i martiri”, tanto che Bonifacio IV saccheggiò le catacombe romane fino a riempire, secondo la tradizione, 28 carri con ossa di martiri che finirono sepolte sotto la Confessione del nuovo santuario.