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Archivio della Categoria ‘Palazzi e case’

    
Il trasferimento della Scala Santa
Pubblicato il 23-08-2019

La scala più “santa” della terra si trova nell’edificio costruito da Domenico Fontana, di fronte al Palazzo Lateranense. Originariamente si dice che fosse nel palazzo di Ponzio Pilato a Gerusalemme e che Gesù Cristo vi sia salito e sceso tre volte.

Quando venne portata a Roma, fu collocata dapprima nell’antica sede dei papa, nel Patriarchio Lateranense, e sistemata dov’è ora solo nel 1589. Il trasferimento venne realizzato in una sola notte e per ogni gradino si tenne una processione. Il lavoro fu eseguito con tale rapidità che all’epoca si gridò al miracolo, anche se in questo caso a compierlo furono trecento manovali che per di più lavorarono gratis.

    
L’ambizioso progetto dei Farnese
Pubblicato il 22-02-2019

Verso la fine del Cinquecento la famiglia Farnese acquistò la splendida villa del banchiere senese Agostino Chigi su via della Lungara e progettò di collegare questa nuova proprietà con il suo palazzo (palazzo Farnese) posto sull’altra riva del Tevere costruendo un ponte. L’unico segno che ne rimane è il grande arco che passa sopra via Giulia.

    
La galleria prospettica di Borromini
Pubblicato il 25-01-2019

A Palazzo Spada, Francesco Borromini, tra il 1652 e il 1655, realizzò una delle opere più curiose: la galleria prospettica (visibile dal cortile). Ad un primo sguardo la galleria sembra spaziosa, lunga, con sullo sfondo una grande statua.

In realtà essa misura solo 9 metri in lunghezza. L’effetto prospettico si ottiene con un semplice ma arguto pavimento che sale e un soffitto che scende. Non solo: le colonne interne diventano progressivamente più piccole e la statua in fondo è piccolissima.

    
Una Porta Magica a Piazza Vittorio
Pubblicato il 23-11-2018

Il marchese Massimiliano Palombare, lì dove oggi si estende affogata dal mercato piazza Vittorio, alla fine del Seicento abitava in una splendida villa. Qui amava riunirsi l’eletto gruppetto degli ermetici romani, amanti delle filosofie classiche e delle scienze occulte.

Proprio nel giardino della superba dimora si apriva la celebre Porta Magica, l’unico monumento alchemico di Roma e uno dei pochissimi sopravvissuti al mondo. Ancora oggi la si può ammirare, o, almeno, quello che ne resta: il frontone, gli stipiti incisi con lettere ebraiche e segni alchemici, due statue grottesche e iscrizioni in latino.

La Porta rivela i segreti dell’alchimia, della pietra filosofale e della trasmutazione.

    
Decorazione del salone dei “Cento giorni”
Pubblicato il 18-05-2018

Paolo III decise di finanziare la decorazione ad affresco della grande sala dove, durante il Sacco di Roma, avevano trovato rifugio quei prelati assegnati poi come ostaggi ai Lanzichenecchi. Il salone venne chiamato dei “Cento giorni” perché la decorazione, affidata al Vasari, venne compiuta appunto in cento giorni e cioè dal 16 agosto al 23 novembre.

L’opera registrò l’ironico commento di Michelangelo al vanto del Vasari per la sua tempestiva esecuzione, stigmatizzato in un laconico “E si vede!”