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Archivio della Categoria ‘Roma città’

    
Roma libera
Pubblicato il 13-02-2008

Finalmente Roma è una città libera. Libera da un sindaco part-time, menefreghista, buonista. Un sindaco che ha trasformato Roma in un bordello, in un caos di traffico, che ha speso i soldi dei contribuenti per feste e festicciole, quando Roma ha bisogno di sicurezza, una sicurezza che non ha, grazie alla delinquenza d’importazione che fa il suo comodo col beneplacito delle istituzioni.

Roma libera, adesso. Libera dalle “belle parole” che il sindaco ha saputo pronunciare, conquistando ebeti su ebeti che pendevano dalle sue labbra, gli stessi ebeti che poi si lamentavano dei problemi della città.

Che cosa ha fatto di buono e utile per Roma? Abbiamo mezzi pubblici che non funzionano, che pullulano di nomadi borseggiatori, di assassini, di saltimbanchi che disturbano i viaggiatori, abbiamo inutili lavavetri talvolta pericolosi, abbiamo ambulanti abusivi che occupano le strade, abbiamo strade allagate ogni volta che piove, abbiamo strade ipertrafficate e dissestate, abbiamo monumenti imbracati per anni per finti restauri, strade che si restringono e parcheggi che scompaiono, e per ogni parcheggio che svanisce ne compare uno sotterraneo per magia, abbiamo un centro storico pietoso, che ogni giorno ci fa vergognare di fronte ai turisti…

… però abbiamo la festa del cinema, abbiamo la notte bianca, abbiamo i concertini nel centro!

Ciao, sindaco. Vattene da Roma, vattene dalla città che hai consegnato al degrado e alla delinquenza. Roma adesso potrà respirare, sarà libera in attesa che qualcuno prenda il tuo posto, qualcuno che non potrà certo fare peggio di quello che hai fatto tu…

    
Roma e Praga: due culture a confronto
Pubblicato il 16-11-2007

Mi è capitato, grazie ai voli a basso costo, di poter visitare la città di Praga per un paio di giorni. Non so come si viva a Praga, non ne conosco la perfieria, avendo visitato soltanto la zona centrale e vie limitrofe. Però posso confrontarla con la zona centrale di Roma, questo sì, ed il confronto, triste- sebbene ovvio- ammetterlo, non è confortante.
Per Roma, chiaramente.

La prima cosa che ho notato è stato l’ordine. Ma anche la pulizia. Le strade erano pulite, avrò visto sì e no una manciata di pezzi di carta in terra in due giorni. E il bello è che c’erano ben pochi cestini in giro, a differenza di Roma.

Non ho visto nomadi, né rom o come altro volete chiamarli. Non c’erano ambulanti in giro, eccetto sul Charles Bridge, ma quelli corrispondono ai nostrani di Piazza Navona. Ho incontrato 3 o 4 mendicanti in tutto, ma di loro non ho potuto vedere il volto, eccetto di uno, erano prostrati a terra, le mani ad invocare qualche moneta.

Il rispetto per il pedone pare sia sacro. Non fai a tempo ad avvicinarti alle strisce pedonali (da loro sono ancora bianche su nero, per fortuna, non come da noi, in cui qualche daltonico ha deciso di metterle su sfondi rossi o celesti…) che il traffico si blocca. E non si muovono mica le macchine, finché non passi. Memore delle volte in cui per un pelo non sono stato falciato dalle auto romane tentennavo. E loro a farmi cenno di passare.

Le scritte sui muri scarseggiano, non hanno preso esempio dagli artisti post-moderni del nostro paese, i cosiddetti writers, “scrittori”, meglio noti come imbratta-muri. Una o due scritte, niente più. E sì che da noi a Roma non risparmiano nemmeno la storia, scarabocchiano a più non posso monumenti, cestini, cartelli stradali, pareti, automobili.

La città è piccola, d’accordo, ma il traffico è regolare, i semafori sono un’istituzione, nessuno che passa col rosso, eppure non ci son vigili per le strade, non ne ho visti… forse perché non c’erano bar?

C’erano però i netturbini, che non facevano soste geologiche come da noi, non avevano i nostri sofisticati mezzi per pulire, ma un carrettino che sembrava costruito artigianalmente… e pulivano di continuo quei netturbini, ben poco, visto che non ho notato nessuno gettare cartaccia o altro in terra.

Chissà quante cose che non vanno che avrà Praga, a viverci intendo. Ma questo articolo è scritto per un confronto fatto con gli occhi del turista. Il turista romano che va a Praga ha un’impressione. Il turista praghese, o d’oltre oceano, che viene a Roma ne ha ben altra…

Roma e Praga, dunque, due culture a confronto. Non due città, ma due culture, due modi operandi, due scuole di pensiero anche, due filosofie di vita sociale.

    
Date un sindaco a Roma
Pubblicato il 16-10-2007

La città di Roma, scesa sempre più nel degrado urbano, nello squallore di atti vandalici, nella pericolosità di delinquenti d’importazione lasciati agire indisturbati, ha visto il suo apice con la giunta post-Rutelli.

E’ stato riconfermato sindaco il più evidente esempio di deleterio buonismo che sia forse mai apparso nel panorama politico romano, figura sinistra dall’eterno sorriso, dai comportamenti da vip, sempre in vista, sempre in primo piano, sempre ripreso dalle TV, farcito di un assurdo ed incomprensibile ottimismo.

Quale ottimismo? c’è da chiedersi.

I mezzi pubblici si attendono per 40 minuti o più, Roma è una città sporca, i muri della città sono ormai coperti dagli scarabocchi dei writers, artisti incompresi del nuovo millennio, i monumenti sono lasciati al loro destino, i ruderi, silenti testimoni di una Roma passata, antica, storica, sono attaccati dai vandali e dalle erbacce infestanti, girare per Roma, anche di giorno, è ormai diventato pericoloso, grazie a sgraditi ospiti di cui nessuno si occupa, ma su cui tanta demagogia vien spesa, i monumenti romani sotto restauro restano per mesi e mesi coperti da teloni pubblicitari, si spendono soldi pubblici per feste e festicciole quando Roma ha bisogno di strade sicure e strutture che funzionino, spariscono parcheggi e si restringono strade, nascono come funghi i parcheggi sotterranei, nuovo business della capitale romana, fioriscono le ZTL, brillante idea per derubare ancor più il cittadino, sia dei suoi soldi sia del diritto di parcheggiare a casa sua.

Si può essere ottimisti? No, ma si può essere imbecilli.

trio maleficoOltre 3 milioni di asini si sono fatti infinocchiare, come alle precedenti, ed hanno pagato l’obolo per le primarie del nuovo, ridicolo, Partito Democratico. Con tutti i soldi che gli scaldasedie di Montecitorio rubano ogni mese alle casse dello Stato è il cittadino che deve pagare per elezioni che riguardano soltanto il nascituro partito. Che vergogna. E che fessi, voi che avete votato.

Hanno anche il coraggio di chiamarlo un partito nuovo… certo, un partito in cui converge tutta la sinistra parlamentare e non del paese è qualcosa di nuovo, vero? Le stesse facce, le stesse idee, le stesse bugie, le stesse proposte disfattiste. Guardate che belle facce rassicuranti, guardate che volti nuovi per la politica italiana.

Adesso il sindaco part-time di Roma è stato acclamato leader del Partito Democratico, ma non ha certo intenzione di andarsene. Scherziamo? Già Roma non ha un sindaco, ma un fantasma che fa le sue apparizioni quando gli aggrada, adesso si dovrà accontentare di averlo solo sulla carta.

Dov’era il sindaco di Roma il 21 aprile di quest’anno? Nel giorno del Natale di Roma? Era a Firenze, a tenere un discorso sul Partito Democratico! Perché è quello il suo primo pensiero. Non certo Roma.

sindaco fantasmaSono due cariche compatibili” dice il leader del Partito Democratico. Un cavolo! Roma non è un paesino di provincia, caro sindaco, che può essere amministrata part-time come sta facendo lei da anni, Roma ha bisogno di una presenza costante, ha bisogno soprattutto di un sindaco di carattere, con polso fermo, non di un noioso buonista festarolo che ama le telecamere! Ecco il volto del sindaco di Roma: quale energia, quale affidabilità, quale sicurezza per i cittadini romani! I suoi occhi e il suo sguardo già pregustano le dovute remunerazioni.

Finora ha dimostrato di essere soltanto inefficiente ed incompetente, e chi ne ha fatto le spese sono stati Roma e i romani.

Il suo programma per l’Italia come leader del Partito Democratico? “Discontinuità e riformismo“. Esattamente quello che è stata la sua presenza per la città di Roma: discontinuità.

Date un sindaco a Roma, che ne ha bisogno da anni.