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Archivio della Categoria ‘Scalinate’

    
La Scalinata dell’Aracoeli
Pubblicato il 07-08-2020

Costruita nel 1348 da Lorenzo di Simone Andreozzi a spese del popolo romano come ringraziamento alla Vergine per aver salvato la città dalla peste, la Scalinata dell’Aracoeli sarebbe costata ben 5000 fiorini. Meta gettonata per la festa di San Valentino, la lunga scalinata è diventata una sorta di “scala santa” per la tradizione diffusa alla fine dell’Ottocento.

Sarebbe miracoloso salire le scale in ginocchio per le zitelle in cerca di marito. Così le ragazze, nel giorno del santo protettore degli innamorati, potrebbero affrontare la prova scortate dal fidanzato. Al di là di questo, dalla Scalinata si gode un magnifico panorama.

    
Il trasferimento della Scala Santa
Pubblicato il 23-08-2019

La scala più “santa” della terra si trova nell’edificio costruito da Domenico Fontana, di fronte al Palazzo Lateranense. Originariamente si dice che fosse nel palazzo di Ponzio Pilato a Gerusalemme e che Gesù Cristo vi sia salito e sceso tre volte.

Quando venne portata a Roma, fu collocata dapprima nell’antica sede dei papa, nel Patriarchio Lateranense, e sistemata dov’è ora solo nel 1589. Il trasferimento venne realizzato in una sola notte e per ogni gradino si tenne una processione. Il lavoro fu eseguito con tale rapidità che all’epoca si gridò al miracolo, anche se in questo caso a compierlo furono trecento manovali che per di più lavorarono gratis.

    
“La scala dell’ispirazione” all’Orto Botanico
Pubblicato il 23-03-2018

Risale al 1883 ed è tra i più estesi d’Europa. Nell’Orto Botanico di Roma si possono ammirare varietà di piante straordinarie, nostrane ed esotiche. Non a tutti è noto però, che la scala situata al centro del giardino è stata edificata su di un’altra preesistente, chiamata “saliscendi dei sogni”.

L’antica scala era di 7 gradini, quanti erano stati quelli posti dalla dea Demetra per fuggire agli inferi. La leggenda vuole che su questa scala convenissero Orazio e Virgilio per trarvi ispirazione.

Seduto su questi gradini il regista Orson Welles cominciò a scrivere la sceneggiatura di Othello, e lo scrittore Richard Bach concepì l’idea originaria per il suo famoso libro “il Gabbiano Johnatan Livingstone”, colpito dai voli degli uccelli tra i rami.

    
Danni alla scalinata di Trinità dei Monti
Pubblicato il 14-06-2007

E’ appena trascorso un mese da quando dei rumeni danneggiarono la Fontana della Barcaccia, di notte, ubriachi e senza il minimo rispetto per i beni storico-artistici di Roma e per il paese che li ospita. Danni alla scalinata di Trinità dei MontiUn mese dopo la stessa zona torna ad essere protagonista della notte romana.

Tocca alla bella scalinata di Trinità dei Monti, opera iniziata nel 1723, teatro questa volta non di rappresentazioni ed eventi mondani, non di passeggiate serali, bensì di una corsa in automobile.

Pare che un colombiano abbia imboccato la scalinata con la sua Toyota. Una versione dice però che l’auto è stata spinta sulla scalinata da quattro marines che lavorano a Roma. I quattro cowboys, ubriachi anche loro, al termine della loro serata, avrebbero spinto giù l’auto. Secondo qualcuno si è trattato di un’aggressione da parte dei quattro, visto che dall’auto manca la targa. Non è la prima volta che i marines presenti in Italia si macchiano di reati.

Il colombiano si è visto ritirata la patente. I quattro cowboys sono stati denunciati per danneggiamento di bene artistico e storico e di furto di targhe automobilistiche.

Cinque gradini della scalinata sono stati scheggiati. E Roma continua a pagare. Perché non è certo da credere che i cowboys, che in paese straniero rendono conto soltanto agli Stati Uniti, paghino per i danni.

Ancora una volta Roma è teatro dei porci comodi dello straniero di turno. Non bastano i vandali indigeni, dobbiamo anche importarli. Roma città aperta. Aperta ai barbari che la fanno a pezzi un poco alla volta. E nessuno che si preoccupa di far rispettare le leggi, nessuno che controlla. Certo, adesso hanno fatto sapere che installeranno delle telecamere. Perché in Italia ci si muove sempre dopo che il danno è successo, il concetto di prevenzione è sconosciuto.

Prossimamente su queste pagine per narrare d’altri barbari e altri danni.