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Archivio della Categoria ‘Storia di Roma’

    
L’assassinio di Pellegrino Rossi
Pubblicato il 15-01-2021

Nel 1848 il palazzo divenne sede del Parlamento e il 15 novembre di quell’anno fu teatro dell’assassinio del ministro dell’Interno Pellegrino Rossi. Mentre si accingeva a entrare in Parlamento, il ministro venne pugnalato alla gola da un sicario rimasto anonimo, ma da molti individuato nel figlio di Ciceruacchio, Luigi Brunetti. Questi, iscritto alla Carboneria e alla Giovine Italia di Mazzini, con l’avvento di papa Pio IX aveva cominciato ad organizzare dimostrazioni popolari.

Nonostante Pio IX inaugurasse il suo pontificato con aperture riformistiche (amnistia, costituzione di un governo aperto ai laici e di una Guardia Civica…), rimase alieno dall’assumere la guida della rivoluzione nazionale, posizione che sancì con la allocuzione del 29 aprile 1848 a proposito della guerra all’Austria.

La reazione dei radicali travolse i moderati. Pellegrino Rossi, succeduto a Marco Minghetti, fu, appunto, trucidato a Roma.

    
Cola di Rienzo occupa il Campidoglio
Pubblicato il 18-12-2020

A lungo preparò la sua presa di potere, attuata nel 1347 con l’occupazione del Campidoglio, proprio quando Roma aveva perso il suo ruolo di capitale della Cristianità (il papato, infatti, era stato spostato ad Avignone, dove rimarrà fino al 1377).

Si chiamava Nicola Gabrini, figlio di Lorenzo, e fu arbitro di Roma in una repubblica di origine popolare in qualità di tribuno. Ma si rese impopolare molto presto e fu ucciso in una sommossa ai piedi del Palazzo Senatorio in Campidoglio. Il suo cadavere mutilato, trascinato per le strade, fu bruciato e ridotto in polvere sparsa sul Mausoleo di Augusto.

La figura di Cola di Rienzo, visionario esaltato, inabile nel comando, con momenti di crudeltà e di tracotanza, rimane tuttavia nella storia della città come quella di uno dei suoi figli più generosi e di un tipico prodotto della operante nostalgia delle antiche grandezze che alimentò i migliori momenti del medioevo romano.

    
Giotto a Roma
Pubblicato il 20-11-2020

Giotto arrivò a Roma nel 1300, chiamatovi per l’Anno Santo da papa Bonifacio VIII. La chiamata del pontefice lo costrinse a sospendere il lavoro ad Assisi nella chiesa superiore di San Francesco, dove stava affrescando la Leggenda di San Francesco.

Testimonianze della sua presenza a Roma sono: il Polittico Stefaneschi, eseguito per la basilica di San Pietro e oggi conservato nella Pinacoteca Vaticana; il frammento dell’affresco di San Giovanni in Laterano che ritrae Bonifacio VIII che indice l’inizio dell’anno giubilare.

Al pari di Dante nella poesia, Giotto portò a maturazione il processo di rinnovamento della lingua pittorica italiana.

    
Il processo del cadavere
Pubblicato il 13-11-2020

L’evento più famoso di cui fu teatro l’antica basilica fu il cosiddetto Processo del cadavere che avvenne nel febbraio 897. Il cadavere in questione era quello di papa Formoso (891-896), colpevole da vivo di aver favorito il partito filogermanico in opposizione a quello nazional-spoletino, tanto da incoronare imperatore Arnolfo e non Lamberto di Spoleto.

A istruire il processo fu il suo successore Stefano VI per espressa volontà di Agertrude, madre di Lamberto. Il cadavere del papa, in una macabra adunanza di cardinali e vescovi, strappato al sepolcro, fu abbigliato con paramenti pontifici e messo a sedere sul trono. L’avvocato di papa Stefano certificò all’orrenda mummia i capi d’accusa, mentre un giovane diacono tutto tremante fungeva da avvocato difensore.

Stefano chiese al morto con furia: “Come hai potuto, per la tua folle ambizione, usurpare il seggio apostolico?” L’avvocato di Formoso addusse qualcosa. Il cadavere fu riconosciuto colpevole e condannato: trascinato per Roma e gettato nel fiume.

    
La Villa Medici
Pubblicato il 02-10-2020

Imperdibile meta per gli innamorati è Villa Medici, che porta questo nome da quando il cardinale Ferdinando de’ Medici l’acquistò nel 1540 dandogli l’assetto mantenuto fino ad oggi. Vanta alcune curiosità astrologiche: all’interno apre sui giardini una loggia con leoni che ricordano il cardinale nato sotto il segno del Leone; sul soffitto della camera centrale dell’appartamento nobile, al di sopra della loggia (visitabile su prenotazione), figure femminili ostentano attributi di pianeti, e nei pannelli sono raffigurati i segni zodiacali. Nell’insieme rappresentano una sorta di talismano che doveva proteggere il cardinale al quale era stato predetto un destino glorioso.

Nel bosco, secondo una leggenda, abita il fantasma di Valeria Messalina. L’imperatrice trascorreva qui notte di orge con il suo amante Silio, che giunse a sposare in segreto, mirando a far assassinare Claudio. Il suo tradimento fu svelato e Claudio ordinò che venisse uccisa. Racconta Tacito che lei cercò rifugio nel bosco, dove la raggiunse il tribuno Narciso, che la trafisse con il pugnale.