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Archivio della Categoria ‘Tradizioni’

    
L’incendio delle Anime del Purgatorio
Pubblicato il 23-10-2020

Adiacente alla sagrestia della chiesa c’è il piccolo museo delle Anime del Purgatorio. Risale a un incendio che si verificò nella chiesa il 15 novembre 1897, sull’altare addobbato per una funzione religiosa in suffragio delle anime del Purgatorio: ai fedeli parve di scorgere tra le fiamme l’immagine di un volto sofferente che, spentosi l’incendio, rimase impresso sulla parete affumicata, sulla destra dell’altare.

Il sacerdote, rimasto impressionato dall’evento miracoloso, si dette alla raccolta di stoffe, breviari, tavolette e bibbie sulle quali apparivano impronte lasciate dalle anime purganti.

    
Via delle Zoccolette
Pubblicato il 16-10-2020

Zoccolette erano le orfane del Conservatorio dei Santi Clemente e Crescentino, che era ad angolo con via dei Pettinari e affacciava su via Giulia, di fianco alla grande fontana ora in piazza Trilussa; fu demolito nel 1888.

Le orfane venivano chiamate così perché una volta dimesse dall’istituto erano destinate a battere il marciapiede qualora non trovassero marito o una sistemazione presso qualche famiglia; erano predestinate a diventare “zoccole“, nome romanesco per indicare donne di malaffare.

    
Il duello sleale
Pubblicato il 25-09-2020

Un’immagine trecentesca della Madonna con Bambino, di autore anonimo, era collocata sotto uno degli archi dei portici adiacenti al teatro di Pompeo. Qui scoppiò il 10 gennaio 1546 una rissa tra due uomini. A un certo punto uno dei due estrasse un’arma e stava per colpire l’avversario, quando quest’ultimo gridò: “Per amore della Madonna, non uccidermi!”. L’assalitore lasciò cadere l’arma e abbracciò l’avversario, che slealmente lo uccise.

A seguito di questo spettacolo dagli occhi della Madonna sgorgarono lacrime. La Madonnella venne collocata nella chiesa di Santa Maria del Pianto.

    
Il Pincio
Pubblicato il 04-09-2020

Il panorama che si gode dalla terrazza del Pincio è un regalo che Roma fa a tutti gli innamorati. Il Pincio è l’antico colle detto “collis horticulorum” per il gran numero di vigne che ospitava, fu sede delle ville di illustri famiglie romane, come gli Ancilli, i Domizi e, nel IV secolo, i Pinci, dai quali prese il nome.

Divenne parco pubblico per volere di Napoleone Bonaparte, prelevando il territorio ai frati di Sant’Agostino. Si doveva chiamare “Jardin du Grand César”, appellativo che non fu mai assegnato al parco, una volta realizzato da Giuseppe Valadier tra il 1811 e il 1814. Il luogo è ancora più caro agli innamorati per una curiosità: Pio VII, una volta tornato a Roma dall’esilio, fece proseguire i lavori del Valadier e nel 1822 fece erigere l’Obelisco, rinvenuto presso la basilica di Santa Croce in Gerusalemme nel 1570.

Questo obelisco nasce, però, come un grande regalo d’amore, si tratta, infatti, di un monolito romano, fatto realizzare dall’imperatore Adriano per il suo favorito Antinoo, annegato nel Nilo nel 130.

    
La Scalinata dell’Aracoeli
Pubblicato il 07-08-2020

Costruita nel 1348 da Lorenzo di Simone Andreozzi a spese del popolo romano come ringraziamento alla Vergine per aver salvato la città dalla peste, la Scalinata dell’Aracoeli sarebbe costata ben 5000 fiorini. Meta gettonata per la festa di San Valentino, la lunga scalinata è diventata una sorta di “scala santa” per la tradizione diffusa alla fine dell’Ottocento.

Sarebbe miracoloso salire le scale in ginocchio per le zitelle in cerca di marito. Così le ragazze, nel giorno del santo protettore degli innamorati, potrebbero affrontare la prova scortate dal fidanzato. Al di là di questo, dalla Scalinata si gode un magnifico panorama.