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Archivio della Categoria ‘Vie e Strade’

    
Via Giulia
Pubblicato il 06-12-2019

Per San Valentino, consigliabile una romantica passeggiata lungo via Giulia, alle spalle di piazza Farnese. E’ stata la prima e più lunga strada di Roma a tracciato rettilineo, per più di un chilometro, aperta da Papa Giulio II che le dette il suo nome.

Il progetto fu ad opera di Bramante. Il papa voleva anche su questa strada un tribunale, ma Bramante ne gettò solo le fondamenta che ancora oggi sono visibili, in grosso bugnato così sporgente da sembrare un “sedile”.

I romani infatti l’hanno chiamato il Sofà di via Giulia. Una delle caratteristiche della via è l’Arco dei Farnesi, costruito per congiungere Palazzo Farnese alla Farnesina al di là del Tevere, anche se il progetto non fu portato a compimento.

Popolare è poi la Fontana del Mascherone, dalla quale usciva vino durante le feste organizzate dai Farnese. Tante, poi, le chiese che si affacciano sulla strada.

    
Via dei Prefetti
Pubblicato il 20-09-2019

E’ soprattutto la via dei Prefetti a rievocare un lungo periodo di storia medievale: quella dominata dalla potente famiglia dei Prefetti di Vico che riuscirono a mantenere nel loro casato dal 1297 al 1445 la dispotica carica di “prefetti ” della città in nome del papa lontano (prima vagante nel Lazio, poi esule ad Avignone).

    
Via Capo le Case
Pubblicato il 16-08-2019

E’ la zona “ad caput domorum” dove, fino al Seicento, finivano le abitazioni e ci s’inoltrava nella campagna, tanto che era anche chiamata “inter hortos”; e si estendeva in tutta la linea di confine tra i rioni Colonna e Trevi.

Ora è solo un tratto di strada fino alla chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, che con questo appellativo riferito a siepi o macchie rievoca appunto la campagna un tempo circostante.

    
Inaugurazione del “passetto”
Pubblicato il 22-03-2019

C’è un passaggio che da Castel Sant’Angelo consente di arrivare al Vaticano attraverso il corridoio ricavato all’interno dello spessore delle vecchie mura: una strada-fortilizio inaugurata da Niccolò III nel 1277.

Il passetto consentì a Clemente VII di rifugiarsi nel castello durante il terribile sacco di Roma del 1527. Il camminamento, proprio perché mise in salvo un papa, sembra abbia il potere di risolvere i problemi di lavoro di chiunque lo percorra.

Inoltre, poiché la costruzione venne restaurata da Alessandro VI Borgia, noto per le sue stravaganze sessuali, si mormora che una persona affetta da impotenza possa recuperare la propria virilità dopo aver percorso per 77 volte di seguito l’intero “passetto”.

    
Isola della discarica a Via di Santa Bibiana
Pubblicato il 23-06-2008

A Roma si trovano aree abbandonate a se stesse, di non chiara utilità. Alle volte divengono accampamenti, altre ospitano gazebo per emergenze del Bangladesh e dintorni, altre volte si trasformano inevitabilmente in discariche.

Siamo a Via di Santa Bibiana, la strada che collega Piazzale Tiburtino con Via Giolitti, a due passi dalla Stazione Termini e da Porta Maggiore, in centro quindi. La via prende il nome dalla piccola e caratteristica chiesa che si affaccia su via Cairoli.

La strada è molto trafficata, vi confluisce infatti una parte del traffico che proviene da Porta Maggiore e vi passa il trenino che termina la sua corsa alle Ferrovie Laziali, proveniente dalla Casilina.

Una parte della via è occupata dal tunnel su cui passano i treni che partono da Termini.

Sulla via, proprio dove spunta un inutile semaforo, sorge una piccola area, una sorta di aiuola ora circondata da transenne arancioni, come un recinto da aprire per chissà quali altre emergenze. Sull’erba giace indisturbata della mobilia in disfacimento.

Quale sarà il futuro di questa aiuola? E’ troppo difficile piantarci degli alberi?

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Via di Santa Bibiana