Le statue cominciano a parlare

A Roma ci sono sei statue che per più di quattro secoli hanno reso dura la vita ai papi, alla Curia e alle famiglie più potenti. La più famosa delle sei è quella del Pasquino, datata al 3 secolo a.C. (probabile un busto di Menelao che sorregge Patroclo) che il cardinale Oliviero Carafa posizionò all’angolo di Palazzo Braschi (oggi piazza del Pasquino) nel 1501. Il Cardinale stesso decise per primo (non si sa bene perchè) di attaccare sulla statua una sua composizione in versi.

Non volendo diede inizio ad una tradizione che ha reso famoso Pasquino in tutta la città. Gli accademici versi del Carafa furono ben presto seguiti da anonime composizioni satiriche che prendevano di mira l’amministrazione pubblica. Gli autori delle pasquinate non venivano mai presi dalla vigilanza.

Le altre cinque statue, in diverse parti della città, sono: il Marforio Capitolino, nel cortile dei Musei Capitolini; Madama Lucrezia in piazza San Marco; l’Abate Luigi, in piazza Vidoni; il Facchino in via Lata; il Babuino nell’omonima strada.

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