Casa Pasolini

Parte la ristrutturazione di Casa Pasolini

Hanno preso avvio i lavori di recupero e riqualificazione destinati a rendere nuovamente accessibile al pubblico ‘Casa Pasolini‘, il primo domicilio romano dell’intellettuale e cineasta, situato in via Giovanni Tagliere, nella zona periferica nordorientale della Capitale, nelle immediate vicinanze dell’istituto penitenziario di Rebibbia.

L’abitazione, che ospitò Pier Paolo Pasolini dal 1951 al 1954 insieme alla madre Susanna Colussi – figura centrale nella vita dell’artista friulano – nel periodo in cui svolgeva attività didattica presso un istituto scolastico di Ciampino, rappresenta il primo rifugio romano di colui che sarebbe diventato una delle voci più innovative e controcorrenti della cultura italiana del secondo Novecento. Fu proprio in questo appartamento che Pasolini iniziò a maturare quella particolare sensibilità verso le periferie urbane e i sottoproletari che avrebbe caratterizzato gran parte della sua produzione letteraria e cinematografica, dalle prime poesie romanesche fino ai capolavori come “Accattone” e “Mamma Roma”.

L’immobile è al centro di un significativo intervento di recupero e valorizzazione culturale promosso dalla Direzione Generale Musei in collaborazione con l’Istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei nazionali della città di Roma, ente già responsabile della gestione delle case museo Andersen, Boncompagni Ludovisi, Mario Praz e Giacomo Manzù, testimonianze preziose della memoria culturale della Capitale.

Gli interventi, la cui conclusione è programmata per ottobre 2025, comprendono l’ammodernamento degli impianti tecnici per assicurare parametri di sicurezza e benessere idonei all’accoglienza dei visitatori, il ripristino conservativo delle decorazioni originali e del mobilio d’epoca, oltre alla riorganizzazione funzionale dei servizi igienici e della zona cucina.

La finalità è quella di riconsegnare l’abitazione – in concomitanza con il cinquantesimo anniversario della tragica scomparsa di Pasolini, avvenuta nella notte tra il 1° e il 2 novembre 1975 all’idroscalo di Ostia – come spazio dinamico di produzione culturale e custode della memoria storica, in continuo confronto con il contesto territoriale circostante. L’operazione verrà portata a termine mediante la collaborazione del Municipio IV di Roma Capitale e delle realtà associative culturali del quartiere, coinvolte in un processo partecipativo di valorizzazione del patrimonio.

Il programma contempla l’implementazione graduale di una biblioteca specializzata negli studi pasoliniani, itinerari di accompagnamento culturale per i visitatori, sessioni di lettura aperta al pubblico – con possibilità di trasmissione digitale in diretta -, attività formative e di ricerca accademica, prospettando anche future collaborazioni con l’istituto penitenziario di Rebibbia e l’istituzione di borse di studio destinate a giovani creativi.

L’unità abitativa, entrata nel patrimonio del Ministero della Cultura attraverso la generosa donazione del produttore cinematografico Pietro Valsecchi – figura di spicco nel panorama della produzione italiana contemporanea -, è ora integrata nel circuito museale nazionale. Casa Pasolini costituisce un ulteriore elemento strategico nella promozione dell’eredità intellettuale di una delle personalità più influenti e dibattute del panorama culturale novecentesco, ribadendo in tal modo la vocazione delle aree periferiche quali luoghi privilegiati di elaborazione culturale, conservazione della memoria collettiva e progettazione del domani.

Questo spazio rappresenta inoltre un omaggio alla figura materna di Susanna Colussi, donna di grande cultura e sensibilità, che accompagnò il figlio nel suo trasferimento dal Friuli alla Capitale dopo i drammatici eventi che lo costrinsero a lasciare l’insegnamento a Casarsa. La casa diventa così simbolo di quel legame indissolubile tra madre e figlio che caratterizzò tutta l’esistenza di Pasolini, alimentando la sua poetica dell’amore materno e della nostalgia per le origini.

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