Bush a Roma

La visita di quest’essere sta creando non pochi problemi e malcontenti nella popolazione romana, divisa fra chi è seriamente e giustamente preoccupato e chi, se ne ignora il motivo, si sente orgoglioso di avere quella presenza ambigua nel quartiere di Trastevere.

Stranamente scompaiono le scritte sui muri, quando Roma è talmente piena di muri scarabocchiati e nessuno se ne preoccupa… la chiamano operazione di routine, la stessa operazione che non si verifica, mai, negli altri quartieri romani. Ma si sa, il sindaco di Roma deve far bella figura davanti allo zio d’America.

E’ scattata l’Operazione Bush come in un romanzo di spionaggio. Agenti che prendono i nominativi di chi lavora nella zona di Trastevere, che chiedono di togliere vasi e tavolini, insomma tutta una scenografia messa su affinché sua signoria si goda il paesaggio romano.

Roma blindata per la sicurezza dell’ospite, non per quella dei romani, priorità assoluta.

I negozianti sospettano che venga loro ordinata la chiusura. Qualcuno vuole chiudere perché ha paura di subire danni. Forse viene interdetta la zona ai non residenti, e allora che senso avrebbe tenere aperto un negozio?

Quanto costerà questa visita a Roma e ai romani? Perché certe inutili visite non vengono effettuate in zone che non intaccano la vita e la sicurezza dei cittadini?

Magari nella Cloaca Maxima…

1 commento su “Bush a Roma”

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