La carnevalata della vergogna

Oggi Roma si tinge di mille colori, i colori della diversità. Oggi sfilano mascherati, truccati all’inverosimile, in un caleidoscopio di cromatismi e sfumature che ha semplicemente del ridicolo.

Dell’orgoglio non si intravede neanche l’ombra, offuscato da quei movimenti esagerati, da quella voce camuffata, da quegli abiti pittoreschi e fuori luogo.

E’ ormai qualche anno che Roma deve subire questo corteo di mille colori. Governo e Comune di Roma danno il loro benestare, sono tutti voti a favore. Ma cosa pensa la gente di quello spettacolo gratuito?

La diversità esiste. Ma sono loro a volerla, poiché soltanto uno scellerato potrebbe pensare di sentirsi uguale a chi veste in quella maniera. C’è modo e modo di manifestare le proprie idee, senza scendere per questo motivo nel ridicolo, senza sfilare come caricature di bambole che non trovano una precisa collocazione all’infuori del proprio essere.

Tutto l’anno Roma viene percorsa da milioni di persone, eppure tutti quei colori, tutta quella forzata ostentazione, che altro non fa che ribadire una diversità di fondo, non si vede. Dove si nasconde? In occasione del corteo vengono quindi rispolverati gli abiti di scena? Di questo dunque si tratta? Di una recita in costume sul palcoscenico di Roma?

E così sul finire della primavera veniamo catapultati indietro fino a carnevale. Come un lombrico lungo decine di metri il corteo si snoda per le vie di Roma. Ci sono promesse di divertimento assicurato. Inviti alla partecipazione.

E’ tornato carnevale, per le strade di Roma.

1 commento su “La carnevalata della vergogna”

  1. Il peggiore di “orgoglio” è quello che i “vomitosi rigurgiti dell’umanità” – i pedofili – avrebbero voluto organizzare per il 23 giugno (domani) anche qui in Italia…

    Lasciamo gay, trans, lesbiche, finocchi e ortaggi vari giocare in pace, perché non fanno male a nessuno, ma occupiamoci seriamente dei problemi gravi, annientando chi commette nefandezze contro i bambini!

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