La prima pietra per il Vittoriano

Nel 1878, immediatamente dopo la morte di Vittorio Emanuele II, il primo re dell’Italia unita, fu bandito un concorso internazionale per un monumento romano che commemorasse il Padre della Patria e l’Unificazione dell’Italia. Parteciparono 299 architetti con 223 progetti, ma quando la decisione finale del comitato cominciò a creare parecchie controversie, si decise di tenere una nuova competizione.

Il tema per il secondo round era molto più specifico del primo: il monumento doveva essere costruito sulle pendici del colle Capitolino, di fronte a via del Corso, e doveva riservare un posto d’onore alla statua ritratto del Re a cavallo. Vinse Giuseppe Sacconi e i lavori iniziarono nel 1885. Il monumento fu inaugurato solo nel 1911.

E’ stato spesso criticato per l’aspetto (soprattutto per lo stridente bianco e abbagliante calcare di botticino) tanto da essere paragonato a una torta nuziale, a una macchina da scrivere, a un calamaio, a una dentiera, a un catafalco.

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