Il processo del cadavere

L’evento più famoso di cui fu teatro l’antica basilica fu il cosiddetto Processo del cadavere che avvenne nel febbraio 897. Il cadavere in questione era quello di papa Formoso (891-896), colpevole da vivo di aver favorito il partito filogermanico in opposizione a quello nazional-spoletino, tanto da incoronare imperatore Arnolfo e non Lamberto di Spoleto.

A istruire il processo fu il suo successore Stefano VI per espressa volontà di Agertrude, madre di Lamberto. Il cadavere del papa, in una macabra adunanza di cardinali e vescovi, strappato al sepolcro, fu abbigliato con paramenti pontifici e messo a sedere sul trono. L’avvocato di papa Stefano certificò all’orrenda mummia i capi d’accusa, mentre un giovane diacono tutto tremante fungeva da avvocato difensore.

Stefano chiese al morto con furia: “Come hai potuto, per la tua folle ambizione, usurpare il seggio apostolico?” L’avvocato di Formoso addusse qualcosa. Il cadavere fu riconosciuto colpevole e condannato: trascinato per Roma e gettato nel fiume.

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