Questo articolo è la legittima risposta alla vergognosa frase pronunciata dal cosiddetto “Ministro dell’Economia” Tommaso Padoa-Schioppa, che deve essere considerata un insulto non solo a tutti gli italiani, ma anche a tutti quei disoccupati o precari (come il sottoscritto) che non hanno la possibilità di sganciarsi dalla propria famiglia, obbligati quindi a restare in casa dei genitori non solo a 30 anni ma spesso anche a 40 ed oltre.
Si continua ancora a negare o ignorare che l’invenzione del lavoro part-time e, ancor peggio, dei “contratti di collaborazione” rinominati “contratti a progetto” non offrono alcuna garanzia né di carriera, né tantomeno di un futuro né una sicurezza in ambito lavorativo.
Una donna con un contratto a progetto se resta incinta perderà il lavoro. Una persona con un contratto a progetto non potrà accedere a un mutuo. Ma sono tanti i lati negativi di questo tipo di contratto.
Quindi, caro “ministro”, i bamboccioni, oltre ad essere quelli che hanno permesso di inserirla nel Parlamento italiano, sono quelli a cui non è concessa altra scelta se non quella di restare a casa coi genitori, sono i precari che lei con battute da bassa lega ha insultato, dall’alto della sua autorità e della sua carica politica.
“Mandiamo i bamboccioni fuori di casa” ha detto lei.
“Mandiamo gli imbecilli fuori dal Parlamento” rispondo io.
PS: con questo articolo viene inaugurata la categoria Roma ladrona, che raccoglierà articoli riguardanti Montecitorio e dintorni.