Roma come “terra di donne”

Nel primi anni del Cinquecento Roma era già chiamata “terra di donne”. Vi giungevano da ogni parte d’Italia e anche dall’estero giovanissime di piacevole aspetto, accompagnate dalle rispettive madri che ne gestivano l’avvenenza, scegliendo ricchi clienti tra i rampolli delle casate dell’Urbe e con essi la certezza di poter condurre una vita agiata.

Queste donne non vanno scambiate con quelle poverette che si ammucchiavano nei tuguri di Ripa o Campo Marzio e distribuivano generosamente malattie e che, se arrestate, venivano sottoposte a castighi, quali l’esser battute con padelle o subire il 31 o il 79, vale a dire violenza continuata da quel numero di uomini.

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