Angelica Kauffmann fu una donna geniale che segnò, nella seconda metà del Settecento, la vita artistica di Roma.
Nata nel Canton dei Grigioni, visse a lungo a Londra dove aveva contratto uno sfortunato matrimonio con un certo conte di Horn, rivelatosi poi un avventurierio ricercato per truffa in mezza Europa. Si stabilì a Roma nel 1781, dove sposò il pittore Antonio Zucchi e aprì uno studio in via Sistina. Qui si riversò per decenni tutto il fiore della cultura contemporanea europea, da Canova a Goethe, con cui sembra che ci sia stata una liason. La Kauffmann fu grande amica anche del Winckelmann.
Nello studio fioccavano le ordinazioni da importanti committenti, dalla corte di Napoli all’imperatore Francesco Giuseppe, per il quale eseguì alcuni grandi quadri di soggetto epico. Anche Caterina di Russia le chiese un dipinto per il suo palazzo in Pietroburgo.
Morì nel 1807 ed ebbe solenni funerali durante i quali, per decisione del Canova, furono portate in processione le sue opere, come era stato fatto per Raffaello. La tomba dell’artista è visibile nella chiesa di S. Andrea delle Fratte.