Basilica di Santa Maria in Cosmedin

La basilica di Santa Maria in Cosmedin è un luogo di culto cattolico di Roma, situato in piazza della Bocca della Verità, nel rione Ripa; officiata dalla Chiesa cattolica greco-melchita, ha la dignità di basilica minore e su di essa insiste l’omonima diaconia.

La basilica, frutto dell’ampliamento sotto papa Adriano I (772-790) di un precedente luogo di culto cristiano attestato fin dal VI secolo, fu oggetto di un importante rifacimento nel 1123 ed è attualmente uno dei rari esempi di architettura sacra del XII secolo a Roma; è nota per la presenza nel nartece della Bocca della Verità.

Il sito su cui sorge la basilica di Santa Maria in Cosmedin, in epoca romana si trovava al margine sud-orientale del Foro Boario, prossimo al fiume Tevere e al Circo Massimo. In quest’area trovava luogo l’Ara massima di Ercole invitto, edificata secondo la tradizione da Evandro dopo che Ercole ebbe ucciso il gigante Caco, e che assunse la sua conformazione definitiva con una ricostruzione nel II secolo a.C..

Alla metà del IV secolo d.C. venne edificata immediatamente ad ovest dell’Ara massima e ad essa adiacente un’aula porticata, posta su un podio e delimitata da arcate poggianti su colonne; essa era molto probabilmente priva di copertura in quanto sarebbe risultata molto costosa a causa della notevole altezza delle pareti (18 metri), nonché soggetta agli incendi che avrebbe potuto appiccare il fuoco dei sacrifici del santuario attiguo; secondo altri studi, invece, la presenza di stucchi al suo interno avrebbe necessariamente richiesto la presenza di un tetto. L’edificio, tradizionalmente ed erroneamente scambiato per la Statio Annonae (ove trovavano luogo gli uffici e i magazzini dell’Annona) che invece sorgeva più a sud, conteneva probabilmente delle reliquie di Ercole o era comunque utilizzato per il suo culto.

La presenza di una diaconia nell’area è attestata fin dal VI secolo, sebbene la prima esplicita testimonianza scritta risalga al pontificato di papa Adriano I (772-790). L’aula porticata rimase in funzione fino al VI secolo, anche grazie all’attività del Foro Boario e alla vicinanza con il Circo Massimo; successivamente al suo interno si insediò una comunità cristiana, che edificò un primitivo luogo di culto sfruttando la struttura preesistente (si tratterebbe quindi del primo caso di cristianizzazione di un luogo di culto pagano nella città di Roma). Anticamente si riteneva che il primo luogo di culto in quel sito fosse stato fondato da papa Dionisio (259-268).

Il nome della diaconia era quello di Sancta Maria in Schola Graeca, dovuto alla nutrita presenza, in quell’area, di una comunità greca costituita inizialmente soprattutto da funzionari (l’area stessa era stata perciò denominata Ripa Graeca); la chiesa era costituita da un’aula sulla quale si aprivano degli ambienti laterali (o tra di loro indipendenti, oppure due navatelle), sulle quali probabilmente trovavano luogo dei matronei che si affacciavano sulla navata centrale con sei finestre ad arco per lato. L’ambiente terminava ad est con la parete fondale della loggia, motivo per cui è da escludersi la presenza di un’abside.

Furono eletti al soglio pontificio tre cardinali diaconi di Santa Maria in Cosmedin: papa Gelasio II nel 1118, papa Celestino III nel 1191 e anche l’antipapa Benedetto XIII nel 1394.

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