E’ per eccellenza una festa tutta religiosa, dalla vigilia del 24 dicembre alla festività vera e propria del 25. Entrambi i giorni diventeranno nell’Ottocento caratterizzati da un particolare mangiare.
Innanzitutto il cenone, che la sera del 24 vedeva riunita a tavola tutta la famiglia. Dagli antipasti si passava agli spaghetti alle vongole, al pesce, in bianco o arrosto, con contorno di broccoli all’agro; poi il tradizionale capitone e il fritto, che accordava in unica fragranza mondo ittico e mondo vegetale.
Caratteristico dell’antivigilia, ovvero la notte del 23, era il cottìo che si svolgeva al Portico d’Ottavia, con la vendita di tutti gli ingredienti necessari alla preparazione del “cenone”.