La Santa Pasqua (Belli)

“La Santa Pasqua” è il sonetto che Giuseppe Gioachino Belli, grande poeta romano, compose il 19 aprile 1835. Dopo le astensioni gastronomiche inflitte al popolino negli otto giorni di quaresima, finalmente eccoci a Pasqua, che vede trionfare sulla tavola il brodetto e l’agnello, la pizza ricresciuta, il salame e le uova, insieme alle “Pecorelle” di zucchero:

Ecchece a Pasqua. Già lo vedi, Nino:
la tavola è infiorata sana sana
d’erba-santa-maria, menta romana
sarvia, perza,viole e trosmarino.
Già sò pronti dall’antra sittimana
dieci fiaschetti e un bon baril de vino
già pe grazzia de Dio fuma er cammino
pe celebbrà sta festa a la cristiana.
Cristo è risuscitato: alegramente!
In sta giornata nunz’abbadi a spesa
e nin ze penzi a guai un accidente.
Brodetto, ova, salame,zuppa ingresa,
carciofoli, granelli e ‘r rimanente,
tutto a la grolia de la Santa Chiesa.

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