Cola di Rienzo occupa il Campidoglio

A lungo preparò la sua presa di potere, attuata nel 1347 con l’occupazione del Campidoglio, proprio quando Roma aveva perso il suo ruolo di capitale della Cristianità (il papato, infatti, era stato spostato ad Avignone, dove rimarrà fino al 1377).

Si chiamava Nicola Gabrini, figlio di Lorenzo, e fu arbitro di Roma in una repubblica di origine popolare in qualità di tribuno. Ma si rese impopolare molto presto e fu ucciso in una sommossa ai piedi del Palazzo Senatorio in Campidoglio. Il suo cadavere mutilato, trascinato per le strade, fu bruciato e ridotto in polvere sparsa sul Mausoleo di Augusto.

La figura di Cola di Rienzo, visionario esaltato, inabile nel comando, con momenti di crudeltà e di tracotanza, rimane tuttavia nella storia della città come quella di uno dei suoi figli più generosi e di un tipico prodotto della operante nostalgia delle antiche grandezze che alimentò i migliori momenti del medioevo romano.

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